Questo dipinto intitolato Cristo e l’Adultera fu creato dall’artista Paolo Finoglio nel 1628. È un olio su tela disposto orizzontalmente di 121 cm di altezza e 148 cm di larghezza. L’opera trae ispirazione da un passo del Vangelo in cui una donna colta in adulterio è portata dinanzi a Gesù da scribi e Farisei per conoscere il suo parere sulla sua condanna a lapidazione. Da quest’episodio ha origine il detto «Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra».
La figura di Cristo è al centro del dipinto, la donna è alla sua destra. Due uomini circondano la donna, probabilmente due farisei. Sullo sfondo, alla destra dell’osservatore vi è un uomo con lo sguardo rivolto verso la scena. Lo sguardo di Cristo è rivolto verso l’alto, in direzione opposta a quello della donna che al contrario guarda verso il basso e ha le mani legate da una fune tenuta stretta dai due farisei. Il braccio destro di Cristo è sollevato, il palmo della mano è rivolto verso la donna quasi come a volerla toccare. Tutta la scena è caratterizzata da una forte carica emotiva. La donna è rassegnata mentre il fariseo alla sua sinistra la fissa attentamente con sguardo inquisitorio. Lo sfondo è scuro, si intravedono delle sagome avvolte nel buio. Cristo e la donna indossano abiti chiari, sulle tonalità del rosa, sulle spalle di Gesù è posato un mantello di colore blu. I farisei indossano abiti scuri e un turbante. Il contrasto cromatico è molto importante, la luce è tipica della pittura caravaggesca dove i due elementi sono la luce e il buio. Il contrasto tra luce e oscurità non crea dissonanza, i due elementi opposti si complementano. La luce diventa protagonista del messaggio del pittore.